giovedì 19 febbraio 2009

Siamo tutti nella stessa barca

E' qualche giorno che i fatti della vita continuano a riportarmi a questo concetto "siamo tutti nella stessa barca".

Per come lo intendo io, non significa solo "abbiamo gli stessi problemi, affrontiamo gli stessi dolori, le stesse noie", ma: "affrontiamo la vita, problemi simili, e remiamo insieme. Quando tu sei stanco o sconfortato, remerò io anche per te. E quando lo sarò io, so che tu remerai anche per me".

Questo mi sembra uno splendido concetto di amicizia o di amore in senso lato.
Fiducia, affetto, comprensione, condivisione, sostegno. Per tutti, ma per chi soffre di D.B. sono fondamentali.

Spesso i familiari o i compagni di vita non sono preparati ad affrontare una depressione o una mania. E' un fulmine a ciel sereno, davanti al quale spesso sono senza basi e senza appoggi. E ora cosa faccio? Come posso aiutarlo? Come posso sostenerlo.

Beh, si può. Si può imparare a convivere con una persona in fase depressiva o in fase maniacale.
Credo che solo un altro bipolare possa capire davvero come ci si sente. Ma anche chi ci è vicino può imparare delle tecniche, delle strategie di comportamento e di aiuto che sono il giusto modo di sostenere e di amare chi sta attraversando quelle fasi.

Ad esempio, chi è in una fase depressiva è una persona senza stimoli vitali. Tutto è rallentato, tutto è addormentato. Sentirsi dire "su, tirati su, andiamo di qua, facciamo questo" è solo un ulteriore stress. Un depresso VORREBBE tirarsi su, provare di nuovo piacere, essere in grado di uscire e di divertirsi...solo che non ne ha, in quella fase, né la forza né la capacità. E sentirsi spronare, e vedere le persone intorno piene di vita, fa solo male.
Molto meglio un sostegno calmo e rassicurante, pacato e dolce: Sono qui con te, rispetto la tua malattia, ti aiuto prendendomi cura di te materialmente e cercando di alleggerirti la vita, non preoccuparti. Con la comprensione che, quando la crisi sarà passata, la persona sarà di nuovo se stessa, quella che conoscevate. Magari anche più saggia e più compassionevole, più grata della vita.

In fase maniacale, è l'esatto opposto. La persona è un vulcano in eruzione, non riesce a smettere di parlare, magari dice cose sconvenienti o è molto più irritabile del solito. In questo caso, reagire come se a parlare fosse una persona normale, litigando, ed assecondando il miliardo di idee che passano per la testa, è solo controproducente. Molti matrimoni sono finiti per questo, molte amicizie e molti rapporti di lavoro.
La cosa da ricordare è che una persona in fase maniacale non è totalmente se stessa. .In parte parla la sua personalità, in parte la sua malattia. Non ha il controllo di se stessa, dei suoi impulsi e delle sua volontà. Non riesce ad esaminare razionalmente i pro ed i contro delle sue parole e delle sue azioni.
E allora, il consiglio è di adottare un approccio calmo e contenitivo: parlando dolcemente, rinviare le decisioni, le conversazioni e gli acquisti a tempi migliori....

Tutto passa, anche le fasi depressive e maniacali.