martedì 24 marzo 2009

Farmaci e accettazione

E' un po' che non scrivo ma grazie a Dio e alla Rhodiola non è perché sono stata male. Sono solo stata piena di impegni, quindi il tempo si è drasticamente ridotto.

Ho incontrato qualche persona che soffre di disturbo bipolare e non vuole prendere farmaci.

Anche se, ripeto, non sono un medico, queste sono le mie opinioni da paziente...vita vissuta. Forse è un post ripetitivo....scusate.

Se si soffre della forma chiamata "bipolare 2" o di "ciclotimia" è possibile, secondo me, valutare di vivere senza farmaci. La vita però diventa molto difficoltosa, e si deve mettere in conto di maneggiare almeno una crisi ipomaniacale e una depressione all'anno, spesso in coincidenza con l'alternarsi delle stagioni (facilmente ipomania in estate, depressione in inverno, ma può essere anche l'esatto contrario). Servirà allora un monitoraggio davvero costante, nessuno stress, vita regolare, niente droghe o alcool, 8 ore di sonno al giorno, magari un bravo omeopata, e una psicoterapia (pare molto utile la cognitivo comportamentale) che aiuti a trovare quali eventi e quali reazioni possono spedire in depressione o in ipomania. Spesso anche chi soffre di bipolare 2 non riesce a stare senza farmaci, diventa troppo difficile e troppo faticoso, troppe cose da gestire contemporaneamente. Senza contare che depressione o ipomania possono invalidare l'attività lavorativa, i rapporti sentimentali, la vita sociale....rischi da mettere in conto.

Per chi soffre di "bipolare 1", invece, il farmaco diventa NECESSARIO. Questo perché le crisi sono molto più forti ed intense, e spesso richiederebbero l'ospedalizzazione. Ne avete voglia? Io per nulla. I rischi di cui sopra sono amplificati. Il farmaco, unito a tutti i fattori di protezione, permette una vita regolare. Non grigia né morta, ma regolare, senza doversi preoccupare dell'arrivo delle diverse stagioni o di bere un bicchiere di vino. Come fa chi non soffre di disturbi del tono dell'umore. Il farmaco protegge e permette di affrontare la psicoterapia (da scompensati non è possibile).

Certo, per prendere un farmaco ci vuole ACCETTAZIONE. Bisogna accettare di avere un disturbo del tono dell'umore, pas grave, per carità, anche se nel mentre può sembrare la cosa più orribile che potesse succedervi, perché influisce sul vostro funzionamento mentale, emotivo, cognitivo. Non è semplice, serve un profondo lavoro di rielaborazione...e poi bisogna tirarsi su le maniche e lavorare su di sé, e di concerto con i medici.

Ma si può fare!