mercoledì 26 agosto 2009

Psichiatra....medico dei matti?

Ma sì, ammettiamolo, nell'immaginario comune è ancora così: lo psichiatra è il medico dei matti, e si ricorre a lui solo se seriamente disturbati.

Peggio: recentemente un mio familiare stretto ha affermato che lui non andrà mai da uno psichiatra perché non è né scemo né pazzo né cretino.

Ora, io ho risposto candidamente che vado dalla psichiatra una volta al mese da anni, ho due lauree, e non mi sento per nulla scema. E che lui ne avrebbe un gran bisogno.

Ma certo, io non sono pazza o scema, ho solo un piccolo disturbo che con due pastigliette viene tenuto sotto controllo.

Vi chiarisco: il familiare stretto è mio padre. Padre che, durante i miei ricoveri, è scomparso perché "non sopportava" di vedermi così. E che non ha ancora capito e accettato che io non ho un "piccolo disturbo", ma che, secondo il DMS IV, è una psicosi, le più gravi malattie mentali. Padre che, mi aiuta ogni tanto economicamente perché sommerso dai sensi di colpa. E che per due anni ha pagato di tasca propria Zyprexa e Lamictal (e chi li usa sa quanto costino) per non far fare le ricette e non far sapere al medico di cosa soffrivo (da quanto ho preso in mano il tutto io, mi sono fatta fare l'esenzione, cosa a cui chi soffre di D.B. ha diritto, in Italia, e non spendo nulla per i farmaci).

Ok, chi soffre di D.B. non è psicotico in senso stretto, cronico, ma ha crisi psicotiche.
Ma perché non accettare la realtà?

Se oggi sono stabile lo devo ai farmaci e a tutto il lavoro fatto con la psicoterapia prima e la psicoanalisi dopo, lavoro che mi ha cambiato profondamente.

Ma lui non accetta questo fatto. Meglio non pensarci, e pregare "di morire prima che tu stia male di nuovo, non lo sopporterei".

E non accetta neppure di fare una visita, una semplice visita che forse renderebbe la sua vita, e quella di mia madre, più tranquilla. Perchè, lo ripeto, lo psichiatra è il medico dei pazzi e degli scemi.

Siamo ancora a questi punti....notevole, no? Stigma, condanne, classificazioni.
Vergogna!

Vergogniamoci tutti, continuiamo a ghettizzare come nel medioevo chi soffre di patologie mentali, ad allontanarli, a evitarli. Io non dico che sia facile frequentare qualcuno che soffre di patologie mentali, è difficile, richiede alte dosi di cultura e di tolleranza, di affetto e di umanità. Servirebbe che tutti ne sapessimo di più, ma in Italia non ci sono libri che insegnino a familiari ed amici come comportarsi (in America sì, se leggete l'inglese cercate su amazon).

Si nasconde il familiare, lo si segrega, e ci si vergogna profondamente, come fosse un onta.

Siamo ancora a credere che la patologia mentale sia la prima e peggiore punizione per qualcuno che ha peccato contro Dio? (non me lo sto inventando, è scritto nella Bibbia).