lunedì 22 febbraio 2010

DSM e Psichiatria sul D.B.

DSM: Diagnostic and statistic manual of mental disorders.

Ovvero: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. La Bibbia per gli psichiatri, il sacro testo di riferimento. Cercate una malattia o un sintomo? Ma certo, si va a cercarlo sul DSM...IV attualmente, anche se da anni si attende il V.

Certo, se ci basiamo sul DSM IV e su una certa parte della psichiatria corrente, chi soffre di D.B. è praticamente rovinato, condannato, ostracizzato dalla vita...il D.B. è una psicosi, come la schizofrenia, con tutto quello che ne consegue e di cui parlavamo la volta scorsa.

Ma è proprio così? La diagnosi è ineluttabile? La condanna è a vita????

Essendo parte in causa, ovviamente rosico a certe definizioni e certi incapsulamenti.

Certo, il D.B. può avere delle CRISI psicotiche, ma non è una psicosi continua.
Non si ha perdita di materia cognitiva, in genere.
In genere si torna ad uno stato di eutimia perfetto o normotipico, comunque, si conduce una vita normale, con un lavoro, affetti familiari, affetti sociali etc.
Si ha una "predisposizione cronica" alle crisi, ma non si è in crisi continua.

E quindi, quando mi sento classificare come psicotica, rosico.

Mi inquietano anche un po' gli psichiatri biologisti, con le loro teorie geniche e i loro psicofarmaci....e il ruolo della psiche sul corpo, dove lo mettiamo? I biologisti considerano il D.B. somatopsichico, ovvero dal corpo....questo fantomatico gene che non va...arriva sulla psiche....ma il ruolo psicosomatico? Dalla psiche al corpo?

Credo che le due cose non possano essere scollegate. Come un disequilibrio nei miei neurotrasmettitori può influenzare le mie emozioni, se ho emozioni e pensieri più stabili questo dovrebbe anche influire sulla stabilità dei neurotrasmettitori, no?

Conosco un sacco di persone "normali" che hanno molti più problemi di me e, non avendo fatto tutto il percorso psicologico-psicoanalitico che ho fatto io, sono immersi in questi problemi.
Conosco parecchi malati di D.B. che hanno vite piene ed appaganti.
Ma ne conosco anche altri che hanno vite rovinate....resistenti ai farmaci, crisi frequenti, vite davvero pesanti.

Allora sto zitta. Mi dico "quanto sei fortunata, e quanto sei stata brava" ed evito di fare battaglie di principio, discutendo ed accalorandomi.

A che servirebbe? In Italia a pochissimo....anzi, forse a proibirmi alcune strade....a farmi classificare e catalogare...no, grazie!

mercoledì 10 febbraio 2010

D.B.: dirlo o non dirlo?

Questo è un argomento molto scottante e molto vivo in Italia: dire o non dire ad amici, conoscenti, datori di lavoro che si soffre di D.B.?

Qualche anno fa avrei detto "Sì", senza dubbio, duri e puri.
Anche complice la lettura di parecchi libri di autori americani....ma l'America fa storia a sé nel D.B: ne soffrono 5 milioni di persone, è molto studiato, molto capito, diciamo che fa quasi "Curriculum", soffrire di D.B.! Una chance, uno skill in più, per dirla all'americana.

Gli esempi non mancavano: Jay Jamison, nel suo libro "Una mente inquieta", narra di quando, arrivata in un nuovo ospedale, lei, medico, si pose il problema se dirlo o non dirlo al suo primario. Alla fine, seppure molto titubante, scelse per il sì. Quando, palesemente nervosa, lo disse al primario, lui rispose: "Dovessi licenziare tutti i colleghi che soffrono di D.B., non mi resterebbe quasi nessuno!".

Julie Fast, l'autrice delle Health cards e autrice del blog bipolar happens, sul suo essere bipolare ha costruito la sua vita e la sua fortuna: libri su come gestirlo, come maneggiarlo, come vivere bene con, trasmissioni radio, programmi televisivi, etc. Non con lo sguardo medico ma con lo sguardo del paziente, un paziente che non tollerava i farmaci e che si è dovuto ingegnare per sopravvivere.

In Italia? Altro mondo. In Italia consiglio caldamente di NON dirlo.

Potreste trovarmi di fronte, comunque, ad una o più delle seguenti alternative (a me ne sono capitate parecchie).

- la più diffusa è una ignoranza colossale su cosa sia il D.B. Anche quando si ha un vago sospetto di cosa potrebbe essere, viene assimilato alla schizofrenia, ai disturbi di personalità, allo sdoppiamento di personalità. Comunque ad una malattia mentale grave che fa di voi essere imprevedibili ed incontrollabili.

- stigma sociale. Figlio, tra le altre cose, dell'ignoranza, ma non solo. Ricordate? Malati mentali gravi cronici incontrollabili imprevedibili ingestibili: come potete essere buoni collaboratori, buoni amici, buoni fidanzati? A questo si somma la paura: la malattia mentale è ritenuta qualcosa che capita "ad altri", mai a noi stessi, qualcosa da sfuggire...finché non capita anche a te!

- battute sull'assunzione di farmaci. Come ci fosse qualcosa di divertente! Ma anche lì, se non ci sei passato serve una grande capacità empatica, cosa che pochi hanno e ancor meno vogliono sviluppare, per capire cosa significhi.

- capi che sbolognano alla prima occasione utile. Sempre figli del punto 1 e 2. E pazienza se una certa maggior energia ipomaniacale fino a due giorni prima era stata utile, molto utile, da sfruttare.

- amici che scompaiono, fidanzati idem. Come sopra.

E questo è solo quanto è successo a me. Chissà quante ne sono successe a voi.

Io non mi vergogno assolutamente di soffrire di D.B., e sono molto fiera di me stessa. Di come l'ho gestito, di come ho cercato di ricostruire me stessa, di tutto. La malattia mi ha portato a fare una strada e l'ho percorsa, e oggi vedo i cosiddetti "normali" con molti, molti più problemi di me: vite meno soddisfacenti, relazioni catastrofiche, rassegnazione...lasciamo perdere.

Non sono però più disposta a pagare prezzi inutili. E quindi dico: NON ditelo.

lunedì 8 febbraio 2010

E.M.D.R.: funziona!

Mi rendo conto che ho dei ritmi di scrittura davvero bradipeschi, in questo periodo...potete chiamarmi SID! ;-)

Sono molto, molto felice di dire che la E.M.D.R. funziona....funziona davvero!

In una sola seduta siamo riusciti a far andare via paura e dolore...è stata una seduta molto intensa, subito dopo mi sentivo infinitamente stanca, ed ero anche un po' scettica...tutto qui?
Ma, ora che sono passati dieci giorni, devo dire che funziona.....

Intanto, la mia testa è occupata da tante cose: figlio sì, figlio no, andrà bene, starò male, perché lo voglio, sarà un desiderio vero etc etc etc.

Talvolta invidio le copulazioni libere di chi non deve preoccuparsi di tutto questo...ma sarà poi meglio? Delle mamme che conosco, poche, pochissime mi piacciono davvero...le altre mi fanno pensare: bbbbbrrrrrr....da brividi!

Ripeto: per ora sono tanto meditabonda, per di più impegnata in tanti progetti, quindi la testa vaga, vaga....per ogni dove tranne che sul blog....

chiedo venia ai miei lettori fissi....