venerdì 14 maggio 2010

Scegliere lo psichiatra /lo psicoterapeuta "giusto"

Voglio riscrivere su questo argomento perché credo che sia davvero importante.
E' fondamentale avere un punto di riferimento solido e importante.
Vediamo insieme le caratteristiche di un buon psichiatra o psicologo:
- deve ovviamente conoscere molto bene la sua materia, meglio se ha esperienza precisa di repartini psichiatrici e quindi di D.B.
- deve essere UMANO, ovvero capire noi e le nostre esigenze e i nostri traumi e la nostra vita, senza sminuire effetti collaterali di farmaci, cambiamenti di vita e altro - LA QUALITA' DI VITA E' FONDAMENTALE!
- deve essere facilmente reperibile e contattabile. Eviterei i grandi nomi che non si fanno mai trovare, se vi sentite male avete bisogno di trovare qualcuno SUBITO! Avete mai provato la dilatazione del tempo che danno l'ipomania e la depressione? 5 minuti sembrano 2 ore. Per quanti SECOLI volete star male aspettando di trovare il mega primario che vi ha in cura?
- deve esservi simpatico. Ovvio, non ci andrete a cena o in vacanza insieme, ma andare da qualcuno che vi ispira repulsione o antipatia e raccontargli gli intimi recessi della vostra anima, lo vedo davvero un controsenso.
- deve stabilirsi un transfert empatico. E' bene che sentiate fiducia verso di lui, è bene che vi sentiate accolti, capiti, sostenuti. E' bene che lui vi accolga con un sorriso di simpatia.
- last but not least, deve essere in una zona comoda per voi. Logisticamente, quindi facilmente raggiungibile. Eviterei spostamenti di centinaia di chilometri, possono andare per una visita singola, ma se vi troverete a fare centinaia di chilometri ogni mese presto vi verrà una fatica assurda, con conseguente abbassamento della compliance e della voglia di curarsi.
Ora, tanti psichiatri non sono umani. Sono ottimi farmacologi, magari, ma non sono empatici e non sanno provare simpatia per i pazienti. Volete essere in cura da qualcuno così? Fatti vostri. Io non ci andrei, non per una materia così delicata.
Non è facile trovare professionisti del genere. Non è detto che li troviate al primo colpo. Cambiate, senza pudore e senza vergogna. Non vi siete sposate un medico se ci siete andati un po' di tempo. E' un professionista che pagate per il suo servizio, o che lo Stato vi mette a disposizione (e lo pagate con le vostre tasse). E quindi avete tutti i diritti di cambiare se non vi trovate bene.
Sconsiglierei anche di sentire troppe campane, come di mantenere in piedi troppi rapporti terapeutici.
Conosco persone che vanno da uno psichiatra, poi lo cambiano, una, due volte, poi tornano dal primo, poi rivanno dal secondo.
Mi rendo conto che quando si sta male e si continua a star male si andrebbe anche a piedi a Santiago di Compostela se servisse a far sparire la depressione, ma non è una buona tattica.
Signori, i farmaci sono quelli che sono. Non è che cambiando medico vi tirerà fuori la pilloletta magica. Non esiste. Scegliete un medico e fidatevi di lui, magari cambiate farmaco...o medico...ma uno per volta.
Ricordo come un incubo la mia ultima crisi, nel 2005, quando per due mesi fui seguita contemporamente da 3 psichiatri: la mia psichiatra privata, lo psichiatra dell'ospedale, la psichiatra del centro di zona. Ora, a parte il numero di visite da film, nessuno osava fare un passo senza sentire gli altri due. Ma chiamandosi non si trovavano. E non si ricercavano. E io continuavo a star malissimo e ad implorare uno Zyprexa che nessuno voleva ridarmi senza sentire gli altri. Ma, ripeto, nella dilatazione del tempo della mania le loro due ore valevano, per me, come tre giorni....finché, subito dopo, non scelsi la mia psichiatra privata, dicendo tanti cari saluti agli altri.
Meditate....