mercoledì 30 maggio 2012

Da dove nasce il disturbo bipolare???

Cause e concause che ho trovato nella medicina "normale", nella medicina "alternativa" e nella mia esperienza di vita.

Parto con la medicina normale:

1) l'ipotesi genetica. Per gli psichiatri biologisti è quella più accreditata. Pare, si dice, si vocifera, che ci sia proprio un problema a livello genetico che condiziona il nostro cervello. Anche se, attualmente, non si sa ancora quale sia o quali siano i geni coinvolti. La ricerca continua, e speriamo tutti che porti a queste scoperte. Nel migliore dei casi, ove venisse scoperto il gene, potrebbero essere studiati farmaci più intelligenti, più specifici.
Un recente articolo che ho trovato sul blog bipolarhappens.com riportava che il litio agisce andando ad agire sui centri cerebrali deputati al sonno, e rimettendoli a posto. Questo la dice lunga su quanto il sonno sia importante.

Ad ora, quando farete una visita con uno psichiatra, l'ipotesi genetica (che è in fondo un'ipotesi ereditaria) viene stabilita così: qualcuno nella vostra famiglia ha sofferto di una malattia mentale?
e vai con l'elenco dei depressi, esauriti, ansiosi, schizofrenici e bipolari che ci sono stati in famiglia.

Se ciò non appare, ci si sente assolutamente SFIGATI...se ciò appare, pure. Va beh, è la vita.

2) ipotesi farmacologica: ci sono sostanze che possono portare a scompensi dei neurotrasmettitori, ovvero di serotonina e dopamina, principalmente.

Anzitutto, le droghe. Cannabis, Marijuana, Cocaina, Acidi e Pilloline...pessima, pessima idea. 
Se una persona priva di predisposizione potrebbe sballare senza danni, per una persona con predisposizioni sballare una sera spesso significa sballare per sempre...lo scompenso è dietro l'angolo e i farmaci a vita, una volta scompensati, pure.

Ci sono farmaci che possono portare scompenso o rendere palesi disturbi bipolari altrimenti lievi: il cortisone e gli antidepressivi in prima linea.


fate attenzione a prenderli!

3) ipotesi di danno d'organo: un trauma cerebrale potrebbe scatenare la malattia. 

4) ipotesi di scompensi ormonali: purtroppo la gravidanza spesso porta o a una grave depressione o a una slatenzizzazione del disturbo bipolare, ove presente.

5) ipotesi di trauma ed abusi psicologici.... e qui taccio. Ma che la sofferenza prolungata sia forse la cosa più dannosa per un organismo, mi sembra palese.

6) mancanza di sonno...ma qui, non si sa bene quale sia la causa e quale sia l'effetto, è un gatto che si morde la coda. L'ipomania porta a dormire poco, il che porta ad aggravare l'ipomania, il che porta a dormire poco...fino ad un crollo (depressivo, s'intende, o fortemente maniacale).

La medicina alternativa dice anche che cause del disturbo bipolare possono essere:

1) attacchi di ipoglicemia: ed è per questo che è consigliabile seguire una dieta corretta (ho scritto anche un post sulle mie crisi ipoglicemiche)

2) il virus della candida:..non ho approfondito molto il funzionamento, ma pare possa essere implicato.

3) la mancanza di una vita regolare, protetta. Questo lo dice anche la medicina ufficiale. Ci sono psichiatri che sostengono che se tutti facessimo una vita regolare, un lavoro poco stressante, cibo sano, vita serena, 8 o 9 ore di sonno per notte, al mondo ci sarebbero almeno il 50% di bipolari in meno.
Invece il mondo sembra impazzito, corriamo tutti dei matti, e poi la sera c'è l'uscita, il cinema, il pub, la discoteca, il mattino ci si alza dopo 4 ore di sonno...e ci lamentiamo se poi il nostro corpo e la nostra mente si ribellano.

4) ipotesi di trauma psicologico o ipotesi karmiche o di costellazioni familiari. Plausibile, ma questi discorsi meritano un post a parte.

La mia esperienza: parte di tutto questo (un po' di questo, un po' di quello). Recentemente ho scoperto che alla fine il mio cervello ha trovato la malattia più "giusta" per me. Essendomi io sempre fortemente repressa, vuoi per educazione familiare, vuoi nel tentativo di far contenti i miei genitori per essere amata - e tutto questo per anni - ad un certo punto il tappo della repressione è saltato...con la malattia.

Come se il mio inconscio avesse detto: ah sì? ti reprimi? vuoi nasconderti? e io ti dò la scusa giusta per dire e fare tutto quello che vuoi e tutto quello che tieni fermamente serrato dentro di te: diventa PAZZA! Pazza pazza pazza pazza! Sarai malata, nessuno potrà dirti nulla....

Ovviamente ho scoperto questo meccanismo dopo anni e anni di analisi e oggi sto tentando di conquistare la libertà del mio essere anche da equilibrata, da compensata....


lunedì 28 maggio 2012

Farmaci sì, farmaci no, farmaci forse, farmaci quando

Piccola premessa: credo che la strada di ognuno sia assolutamente individuale, soggettiva, particolare.
Credo tuttavia che in questa strada ci siano fermate fisse, direi quasi tappe, più o meno obbligate, nelle quali più o meno tutti passiamo.

Una di queste tappe riguarda i farmaci.

Ora, io conosco svariate persone che soffrono di disturbo bipolare, di depressione, di ansia, di schizofrenia, di attacchi di panico....e pochi, pochissimi sono felici di prendere i farmaci.

Quasi tutti (un buon 98 %) ODIANO PRENDERE I FARMACI.
Lo odiano, non lo sopportano, si vergognano, lo nascondono, non vedono l'ora di smettere...e talvolta, mannaggia, smettono di propria volontà, troppo presto, troppo in fretta, creandosi un DANNO ENORME (ricadute, crisi ancora più gravi etc. etc. etc.).

Salvo il 2%, di persone in genere con disturbi lievi, un po' di ansia di qua, un po' di insonnia di là, che ben felici di avere a disposizione benzodiazepine e compagnia cantante e di stare bene con qualche goccia e una pillola, li prendono volentieri e ringraziano le case farmaceutiche.

Ora, io non sono mai stata una FAN dei farmaci.
Avessi potuto scegliere un'altra vita, avrei scelto una vita senza malattia mentale e senza farmaci, senz'altro.

Ma visto che la malattia mentale ha fatto capolino nella mia vita, e in modo grave e serio, sarebbe stato di UNA STUPIDITA' COLOSSALE rifiutarmi di prendere i farmaci e condannare me stessa e la mia famiglia all'inferno in terra.

Ho sentito persone dire: pensavo fosse il mio carattere, mi hanno detto che è una malattia, ma io mi tengo il mio carattere e smetto di prendere farmaci.

Ora, ognuno faccia e fa quello che vuole della propria vita.

E' un discorso che conosco bene. Conosco bene quanto l'energia dell'ipomania o della mania possano MANCARE...ma come, io che ero così brillante, così esuberante, così piena di energia, con emozioni così travolgenti che mi facevano sentire un eroe byroniano...una malattia?

Poi mi sono seduta a tavolino. Ho messo sulla carta i vantaggi e gli svantaggi che mi davano, rispettivamente, la malattia e la vita con i farmaci.

Nei miei conti, la vita con i farmaci ha stravinto, alla grande.

Perché mi ha dato la stabilità, che mi ha permesso di avere una vita equilibrata, che mi ha permesso di avere relazioni equilibrate, che mi ha dato la forza e la capacità di entrare in psicoanalisi, che mi ha permesso di ricostruirmi e imparare a non essere bipolare, che mi ha permesso di vivere BENE E SERENA, che mi ha permesso di incontrare l'uomo giusto, che mi ha permesso di sposarmi, etc. etc..

Vi ho fatto una specie di "fiera dell'est"...ma è la realtà.

Certo, all'inizio ci si sente grigi, ottusi, e la reazione più comune è: ma voi normali siete così? Vivete così? e io dovrei accettare questo???? ma voi siete matti!!

In realtà, non solo superata la fase critica il dosaggio diminuisce e non si è più grigi, ma, poco alla volta, le emozioni ritornano.... e non sono emozioni patologiche che attraversano e se ne vanno...sono emozioni nuove, vive e sane, che possono fare massa ed esperienza....

E poi, attualmente, credo che sia un modo ASSOLUTAMENTE NECESSARIO DI CURARSI.

è la triste e dura realtà....

Riusciremo a farci i conti??

martedì 22 maggio 2012

Vergogna!

Ok, vivo in Italia. Dove apparentemente NESSUNO SI VERGOGNA PIU'.
Nel paese sembra diffusa un'amoralità e un'assenza di etica, corroborata dal postulato che "così fan tutti".
Ladri, truffatori, prostitute, maitresse: nessuno prova più un briciolo di vergogna.
"Io non mi vergogno di nulla".

Non so che dire. Di certo, IO MI VERGOGNO. Mi verrebbe da dire "di tutto", ma sarebbe un'esagerazione.
Diciamo che mi vergogno spesso, e di tante cose.

Mi vergogno di avere una malattia mentale.
Mi vergogno di prendere farmaci.
Mi vergogno di vivere nel silenzio.
Mi vergogno di cose che ho fatto e ho detto quando ero maniacale.
Mi vergogno di cose che non ho fatto e non ho detto quando ero depressa.
Mi vergogno di aver frequentato certi uomini in passato.
Mi vergogno sempre quando non riesco a essere corretta ed etica comme il faut.


E' tanto, davvero.

Vi confesso che tutto ciò, fino a qualche giorno fa, era assolutamente sotterrato, represso.

Poi è venuto fuori...ed è stato come se si fossero aperte delle dighe. Un'invasione di vergogna...e sensi di colpa.

Ora, la vergogna è un'emozione che nasce quando abbiamo la consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato secondo la società, e siamo stati scoperti. Chiamiamola anche un sussulto di coscienza.

Ma io, noi, possiamo essere responsabili di avere una malattia? Possiamo farcene una colpa?

Non credo....perfino l'ordinamento giuridico non ritiene colpevoli, quindi passibili di sanzione, le persone che in stato di "incapacità di intendere e di volere" commettono un reato.

Molto spesso si dice "non eri tu che parlavi, era la tua malattia". Il che è anche un po' vero. Ma anche un po' falso. Perché la malattia parla utilizzando materiale nostro, cose che sono dentro di noi, senza il freno della solita razionalità.

Io dico spesso "ognuno ha la crisi maniacale che si merita". Ma questo è un altro discorso.

Di certo, io so che non dovrei vergognarmi della malattia, anzi, dovrei essere fiera di me stessa e di come l'ho affrontata. Normalmente lo sono anche. Ma in questi giorni la vergogna è talmente intensa che mi sembra che queste sagge considerazioni razionali non servano a granché.


Ma perché ci vergogniamo? forse perché sappiamo che siamo etichettati (quello che gli psichiatri chiamano labeling), forse perché sappiamo che saremo già giudicati e condannati aprioristicamente, ancor prima di aver detto e fatto qualcosa.


Questo è un fardello pesante da portare con sé. Andrebbe fatto un lavoro di rieducazione sociale immenso.....Avremo le forze? Le possibilità? Ai posteri l'ardua sentenza....



giovedì 17 maggio 2012

Crisi ipoglicemica

Chi di voi sa che una banalissima crisi ipoglicemica (tradotto: il livello di glicemia nel sangue scende troppo in basso rispetto al normale) può essere una delle cause del nervosismo, degli sbalzi di umore, dell'irritabilità, qualcuno dice perfino delle crisi ipomaniacali?

Io ne ho prove costanti...l'ultima sabato scorso.
Mi ero svegliata e sì, avevo ceduto clamorosamente davanti ad una brioche di pasticceria...che buona....ovviamente una bomba calorica di zuccheri (zucchero e marmellata) e grassi.

Ma sono i primi che agiscono sulla glicemia....gli zuccheri rapidi, come lo zucchero, bianco o di canna, provocano un rialzo immediato della glicemia seguito da un down più o meno rapido.

Subito dopo sono andata al parco a camminare con una mia amica.
Abbiamo camminato per un'ora e mezza, chiacchierando e godendoci la primavera: sole, aria pura, cielo azzurro, uccellini che cantano, persone che corrono, che vanno in bicicletta, che passeggiano col cane.

Dopodiché, sono andata a comprare le verdure al mercato. Arrivata a casa, e prima di scagliarmi sotto la doccia, io e mio marito ci siamo resi conto che ero in crisi ipoglicemica: ero più nervosa del solito, rispondevo in modo un po' brusco, un po' scocciato, nonostante la splendida mattinata....

La soluzione è stata ovvia: mangiare qualcosa. Un pezzo di pane integrale, carboidrati a lento rilascio, con un po' di formaggio. Dopo poco stavo meglio, mi era ritornato il buonumore.

Ora, tutte queste nozioni dovrebbero far parte del nostro bagaglio di conoscenze.
Io le conosco, so che dovrei evitare gli zuccheri ma ogni tanto cedo....come si fa?
Come vivere senza concedersi mai un gelato, una brioche, una fetta di torta?

Io non riesco, lo ammetto, mi controllo tanto ma ogni tanto cedo.

Un'ottima idea, però, è avere una vaga idea di quale sia l'indice glicemico dei cibi che vi piacciono di più (pubblicità non richiesta: sul sito del dietologo Montignac c'è un calcolatore immediato dell'indice glicemico, così come cercando in google dovreste trovare degli elenchi veri e propri).

Quanto più basso è l'indice glicemico, tanto meglio per la nostra salute, perché la glicemia nella norma mantiene l'umore stabile, ma aiuta anche a non avere crisi di fame che ci costringono a spalancare il frigo...e alè!


Con tutte le conseguenze che ben conosciamo....

martedì 15 maggio 2012

Responsabilità

Alla fine è tutto un fatto di RESPONSABILITA', verso se stessi anzitutto e verso gli altri poi. Quest'ultima possiamo chiamarla anche etica (professionale o meno), ma se andiamo a scavare, è un altro modo di essere responsabili verso noi stessi.

Qual è la nostra responsabilità principale verso noi stessi? Prenderci cura di noi, potremmo dire AMARCI, nel migliore dei modi.
Il che include cercare le cure migliori e seguirle.

Nessuna malattia si è mai risolta facendo finta di non averla e non curandosi.
Nessun trauma se n'è mai andato senza essere affrontato, sciogliendosi come neve al sole.

Di questo dovremmo esserne consapevoli.

Conosco svariate persone con diagnosi di DB che scelgono di non curarsi, perché hanno l'impressione che i farmaci li facciano stare peggio. Ah, quanto sono viva e brillante quando sono ipomaniacale! Mica voglio sentirmi grigia!

Allora, è un passaggio normalissimo. Credo abituale, inesorabile. Siamo abituati a viaggiare al massimo dell'intensità, quando ci viene chiesto di rallentare ci sembra che il mondo perda i suoi colori, ci sembra che noi perdiamo le nostre caratteristiche più belle.
Ci passiamo tutti.

In realtà, se riflettessimo e considerassimo gli scompensi di vita, di lavoro, di relazioni, di conto corrente che una crisi ipomaniale, maniacale, psicotica comportano, correremmo a cercare un bravo psichiatra immediatamente.

Oh già! Quant'è bello fare sesso non protetto con svariate persone!
Quant'è bello non mantenere la parola data!
Quant'è bello prosciugare il proprio conto corrente e fare debiti!
Quant'è bello scrivere pagine e pagine convinti di essere i futuri premi nobel della letteratura e poi, rileggendole da sani, trovarle sconnesse!
Quant'è bello fare errori sul lavoro perché siamo in un'altra realtà.

Davvero bello!

Amici, questo non è SANO. Questo non è prendersi cura di sé ed essere responsabili della propria vita.

ESSERE RESPONSABILI della propria vita, tra le altre cose, significa:

  • cercare le cure più giuste
  • cercare il medico con cui ci sentiamo a nostro agio
  • intraprendere una psicoterapia per scoprire e risolvere i disagi ed i traumi che ci hanno portato qui
  • smettere di lavorare, se siamo in fase di scompenso, per non fare danni agli altri e quindi a noi stessi e alla nostra reputazione - meglio qualche giorno di mutua in più che la perdita di credibilità, meglio stare in ferie che tornare al lavoro scompensati
  • non smettere i farmaci di propria iniziativa
  • rinviare i progetti rinviabili
  • adottare strategie di vita protettive, come sani orari di sonno, sana alimentazione, vita a basso stress, non vedere film violenti, non leggere libri stressanti, non frequentare persone che siano per noi fonte di stress
  • stare lontani da quanto può significare una ulteriore evasione della realtà - ora abbiamo bisogno di vivere nel reale
  • fare sport per eliminare lo stress ma non troppo (rischia di essere un attivante della fase up)
Questa è la base. Poi, ognuno adatterà alla propria vita e alla propria realtà tutto questo, elaborando le proprie strategie...




domenica 13 maggio 2012

Dormire male...fa male

Sono due notti che dormo male. Credo ci siano una serie di concause...la preoccupazione per il mio amatissimo gatto che sta male e lunedì dovrà essere operato, quindi ansia, stress.... la metereopatia....alternando caldo e freddo, ne risento...sogni inquietanti...et voilà, mi sveglio la mattina per niente riposata e spesso di umore non ottimo.

Ora, sappiamo tutti quanto il sonno, un buon sonno, sia fondamentale per chi soffre di disturbi mentali e di DB in particolare. Mi monitoro accuratamente. Ma se anche dormendo non mi riposo, che fare?

Per ora va bene, tutto sotto controllo, sono anche molto contenta di come ho affrontato la malattia del micio. Ero tristissima ma non depressa. Sono riuscita a capire questa distinzione fondamentale.

Provavo una sofferenza profonda, un senso di perdita acutissimo, ma non avevo alcun sintomo di depressione....ho mantenuto forza e coraggio, non arrendendomi, cercando i migliori veterinari, facendogli fare esami su esami, non scoraggiandomi.

Anche la mia psichiatra e il mio psicoanalista sono stati molto contenti di vedermi reagire così.

Oggi però mi rintanerei a letto, sotto le coperte, a leggere  e dormire, e so che riconoscete certe giornate, vero??

Devo confessarvi una cosa: quando due giorni fa sono rientrata nel blog, e ho visto quanti contatti c'erano stati (tanti!!!!), ho capito quanto sia diffusa la malattia mentale e il bisogno di sapere cosa fare, come quando perché.

Mi sono anche sentita in colpa per non aver scritto per molto tempo.

Ma recupererò. In questo periodo di assenza dal web ho affrontato molti aspetti della malattia e di me stessa, aspetti che voglio condividere con voi perché penso che, per quanto ognuno di noi sia un evento unico e irripetibile, spesso e purtroppo le cause che ci portano a stare male si assomigliano tanto....e spesso la strada per guarire deve passare da certe tappe, inesorabili.

Quindi, mi impegno a raccontarvi un po' di scoperte....

a presto!

venerdì 11 maggio 2012

Non sono morta, non sono stata male, non ho dimenticato nulla....sono solo stata assente dal web.

La strada continua, la strada sembra infinita, ogni tanto vedo la luce, ogni tanto mi chiedo: ma ce la farò? Quando?? Quando potrò dire: ok, ora va davvero bene....

Ritengo giusto aggiornarvi....

Dunque, è dal 2005 che sono in stato di eutimia, o perfetto compenso, per dirla psichiatricamente. Non ho più avuto crisi up & down, e già mi sembra un trionfo. 7 anni....

Sto continuando con la psicoanalisi, abbino una volta al mese (solo una volta, purtroppo, per problemi economici) la bioenergetica, e devo dire che è una abbinata che funziona alla grande.

L'anno scorso mi sono SPOSATA! Incredibile.... Molti miei amici non ci credono ancora.
Ho organizzato praticamente tutto, sempre monitorandomi tantissimo perché lo STRESS che comporta organizzare un matrimonio è davvero forte: partecipazioni confetti bomboniere - che non bastano mai - ristorante abito etc. etc. etc.
Devo dire che sono stata aiutata da AMICI fantastici...
Ho passato l'ultimo mese prima delle nozze svegliandomi alle 6 del mattino, ero un po' preoccupata del risveglio precoce e cercavo di dormire almeno 6 o 7 ore per notte...approfittavo dell'ora di veglia in più per studiare o correggere le bozze dei libri di un mio amico.
Subito dopo le nozze, ho riniziato a dormire...

La giornata è stata bellissima, una festa tra amici, piena di armonia e gioia...

Ho scritto, come bomboniera, un libro di poesie.... stampato da un mio amico. Gli invitati hanno gradito moltissimo. Ve ne regalo una perché penso possiate riconoscere qualcosa:


Sposarsi, sì

Ho sempre pensato che mi sarei sposata

Te lo insegnano da bambina,
mentre ti danno dolcetti e biberon.
Immagini il tuo abito bianco
E il tuo principe azzurro.

Poi gli abiti si fanno meno bianchi
Macchie di delusione e dolori
I principi molto meno azzurri
Talvolta sono grigi o neri.

Non ho mai pensato che non mi sarei mai sposata.
Il desiderio di un’unione rimaneva.
Ma un’unione che fosse vera
Non finta condivisione di casa e vita
Un’unione di anime.

Non è stato facile trovare un’altra anima
Che mi facesse sentire a casa.
Accolta e amata.

È arrivato in un momento buio, lui,
e subito ha capito, ha amato, è rimasto.
Sposarsi non è un arrivo
Semmai è un nuovo inizio
Un viaggio per il mondo
Delle nostre anime.


Ve la regalo come messaggio importante: spesso chi soffre di una malattia mentale è una persona splendida, con una sensibilità altissima e, con tutto quello che ha passato, un'anima profonda.

E trovare qualcuno che ami la nostra anima, che ci ami e ci accolga, ci tenga stretti, si prenda cura di noi...è possibile!

Che dire? Mi impegno a non sparire di nuovo...devo raccontarvi molte altre cose!