lunedì 8 ottobre 2012

Vita bipolare

Il titolo del post è polisemantico: certo, è la vita che è bipolare (basta guardare le stagioni), e in questo, la vita bipolare è più bipolare della vita bipolare. E per nulla facile.

Tutti soffrono di alti e bassi. Tutti hanno giornate in cui si svegliano bene, di buon umore, pieni di energia, e altre in cui vorrebbero solo stare a letto, e si sentono di malumore, o con le energie nel sottoscala.

Tutti hanno questi cicli, questi bioritmi che salgono e scendono.

Ma i "bipolari" non sono li hanno più accentuati, ma anche più intensi.

C'è chi dice che l'intensità delle emozioni di chi soffre di DB rispetto alle persone normali sia 50 a 1.
Come dire: una persona normale ha un grado di sofferenza 10, un bipolare 500.

Io non so dove esista questo bilancino né se questa proporzione sia corretta. So solo, è vero, che le mie sofferenze sono molto più intense (e stancanti) di quelle delle persone normali che conosco.

Un tempo, questo fatto mi faceva sentire più viva. Pensavo di essere la sola normale in un mondo di semimorti.

Poi mi hanno detto che era una malattia, che la normalità era quel mondo più tenue, più pacato, che a me appariva irrimediabilmente grigio, e di cui solo dopo tanto tempo e tanta psicoterapia ho imparato ad apprezzare le tenue e multiformi colorazioni.

Però, cribbio, quando sto male, sto male davvero. Allora rientro in me, non parlo, sembro un animale che sta leccandosi le ferite e vuole solo essere lasciato solo nella sua tana.

Adesso so che tutto questo passerà. So che se mi lascio invadere dalla sofferenza, se la vivo, se con il mio psicoanalista riesco a darle un nome, dopo un po' di tempo sbiadirà, e io farò un altro passo nel cammino.

Grazie al cielo ho sposato un uomo che mi capisce. Che sa che il suo compito non è curarmi le ferite, che sa che questo è il MIO compito, ma sa che può amarmi e starmi vicino, rispettando i miei periodi di dolore e, magari, ingegnandosi per strapparmi una risata.

Questi sono i grandi regali che mio marito quotidianamente mi fa: la sua presenza, il suo amore, e la sua voglia di dare fondo alle sue doti brillanti per darmi qualche minuto di leggerezza.

In questi giorni, ho sentito molta sofferenza dentro di me. Un buco, che più che un pozzo senza fondo sembrava un buco nero, con identica capacità di attrazione della materia e dell'antimateria: attrae tutto, tutto sembra scomparire, lasciandomi solo sofferenza.

Ne sto uscendo, con la consapevolezza che è lì e che dovrò trovare il modo per venirci a patti, e magari cambiarne qualità e colore.

Vita bipolare, vita difficile.