sabato 23 febbraio 2013

Meravigliosa Ossitocina

Ho già parlato dell'ossitocina (sotto l'etichetta "Emotività"), ma poiché sento sempre più amiche (bipolari o no) con tutti i sintomi di un basso livello di ossitocina, riparliamone.

Fantastico ormone, tipicamente femminile, prodotto in gran quantità durante l'allattamento....
Come mi rendo conto di avere l'ossitocina bassa? Perché mi sento SOVRASTATA dal quotidiano. La capacità di resistere agli stress diminuisce molto, gli impegni che normalmente svolgo con leggerezza o quanto meno quotidianità mi sembrano essere troppo numerosi  e troppo difficili, mi viene da piangere per un nonnulla....

Quando sono così, urge alzare l'ossitocina. Ora, in internet trovate ben 100 modi per alzare l'ossitocina. Tutti gradevoli, come vedrete. Mio marito ormai ha capito l'antifona: quando mi vede in quello stato, mi dice: perché non esci con la tua amica? perché non vai alle terme? vai a passeggiare, amour!

Sa che io HO BISOGNO di certe attività: mi ristorano, mi riportano pace e serenità, dopo rientro a casa più contenta. E quindi mi sprona a farle, come, quando vede i segnali da "nervosismo da bambino piccolo", quando sono talmente stanca da diventare irritabile, e mi spinge delicatamente a dormire....altra mano santa per noi

Dunque, ecco l'elenco, tratto dal sito www.nienteansia.it

http://www.nienteansia.it/forum/umore-depresso/100-azioni-che-aumentano-l-ossitocina-per-tani-e-per-tutti/12865

Ovviamente, scegliete quelle in sintonia con voi stessi, se sono 100 è proprio perché possiate scegliere!

martedì 12 febbraio 2013

Farmaci sì, farmaci no....

Ancora sull'argomento....

Quanti di voi sono ancora alle prese con questo dilemma?

Gli psicofarmaci sono brutti, cattivi, fanno male, hanno un sacco di effetti collaterali, voglio stare senza, ora sto bene smetto, smetto per purificarmi, smetto perché non voglio essere dipendente, etc. etc. etc.

Quanti ne abbiamo sentiti? quando l'abbiamo detto anche noi?

Io ormai convivo pacificamente con le mie due scatolette, sempre sul comodino.

Conosco persone che rifiutano anche il carbonato di litio (che è un sale, naturale), e io invece vorrei prenderlo, oh come vorrei prenderlo...ma no puedo, mi aveva causato insufficienza renale.

Quindi convivo con gli psicofarmaci.

Ora, vero che hanno effetti collaterali. Tutti i farmaci li hanno. Se ci facessimo spaventare dal bugiardino, non prenderemmo più neppure l'aspirina. Anche l'aspirina ha svariati effetti collaterali, eppure la prendiamo. 

Vero anche che molti sono nuovi, e, se il vantaggio è che hanno meno effetti collaterali dannosi sul breve periodo, il grave svantaggio è che non se ne conoscono ancora gli effetti sul lungo periodo, ovvero i potenziali danni che un'assunzione prolungata, di anni e anni, potrebbe dare. Wow, siamo cavie umane! ;-)

Dall'altro lato, vivere senza farmaci ci espone a crisi ripetute, più o meno frequenti a seconda dei casi, più o meno gravi, che potrebbero danneggiare non solo la nostra vita attuale (scompensi economici, lavorativi, relazionali, sociali) ma anche la nostra vita futura, perché ogni crisi, depressiva, ma soprattutto maniacale, è un enorme stress per il cervello che potrebbe (siamo sempre nel campo delle ipotesi) portare, alla lunga, alla perdita di sostanza cognitiva.

Insomma, tra il ritrovarmi a 80 anni demente per aver preso farmaci ma avendo vissuto bene 50 anni e ritrovarmi demente a 80 anni per non aver preso farmaci e avendo vissuto male (e avendo fatto vivere male chi mi circonda) i precedenti 50 anni, io ho scelto la prima.

Scelta cinica? Forse, forse solo realista, forse anche responsabile.


Nel frattempo, spero che anche in Italia approvino la legge sull'eutanasia, perché vivere da demente non rientra nei miei progetti.


Altrimenti, come nell'epoca fascista,  resta sempre Lugano....


Ma sono conscia che ognuno è un mondo a sé, ognuno di noi deve fare le proprie scelte, le scelte che sente più in sintonia con se stesso e il proprio mondo. A tutti, buona fortuna.



lunedì 4 febbraio 2013

Vuoto di senso e crisi

Negli ultimi due giorni ho capito che una delle cose che mi hanno fatto più male (eccezion fatta per le malattie mie, delle persone e degli animali che amo) è il vuoto di senso.

Una mia amica stamani mi ha detto: ah, vuoi dire il senso di vuoto? (altro compagno che ben conosco, purtroppo).

No, voglio proprio dire il vuoto di senso, ho risposto, quella sensazione di quando tutti i tuoi sforzi, il tuo impegno, le tue fatiche, la tua etica etc. ti sembra che non abbiano senso... vuoi perché vanno avanti altri (per soldi, per conoscenze, per raccomandazioni), vuoi perché arriva un imprevisto che ti sembra annullare tutto.

In questi giorni mi sentivo così, ed ho avuto la prova di quanta strada ho fatto e di quanto la presenza di mio marito sia fondamentale nella mia vita.

Credo che se fossi stata sola avrei spaccato di nuovo qualcosa, guadagnandoci soltanto un altro TSO e un'altra gita in repartino, perché mi sentivo invasa da emozioni fortissime, che non sapevo come sfogare, come far uscire, come placare

Ho danzato, ho saltato, ho fatto esercizi di bioenergetica, ma nulla sembrava svuotare quello che sentivo dentro.

Allora sono semplicemente rimasta dentro a queste emozioni, le ho viste, le ho sentite, ho capito cosa mi stavano dicendo. Sospiravo parecchio.

Si sono calmate, ed ho potuto andare oltre, a recuperare pezzi di me stessa, a rendermi conto che ora riesco a stare di fronte ad eventi depressivi o attivanti senza attivare subito sintomi di DB.

Caspita....

Non è facile, non ho mai detto né mai dirò che lo sia.

Le nostre emozioni spesso hanno un'intensità paurosa, ci sembra che potremmo bruciare gli altri semplicemente toccandoli, ci sembra che potremmo distruggere noi stessi e gli altri se dessimo libero sfogo a noi stessi.
Ma la repressione non è la soluzione...io in genere ci guadagno soltanto qualche giorno di depressione, di totale apatia.

Mio marito si preoccupa se mi vede giù. "Faccio il mio mestiere", gli rispondo, che è quello del bipolare.
Con la consapevolezza che non solo è la vita ad essere bipolare, ma che spesso variazioni ormonali (per noi donne, quelle del ciclo mestruale, della gravidanza, della menopausa) possono contribuire abbondantemente a squilibrarci.

Così, cercando ancora di ritrovare un senso completo (per ora ho capito che sto bene quando CELEBRO la vita: quando canto, danzo, scrivo, quando aiuto gli altri dal cuore, quando rido, quando bacio, quando parlo con le mie amiche, ma chissà), mi accontento, per oggi, di aver evitato una crisi peggiore....