lunedì 27 maggio 2013

Come stare vicini a chi soffre di disturbo bipolare

Ho spesso detto che per stare vicini a chi soffre di Db o di un'altra malattia mentale servano dei superpoteri, e non tutti li hanno.

Se voi pensate di averli, sappiate che esistono delle regole base per stare vicini e supportare, con amore, chi soffre di DB. Spesso anche le migliori intenzioni del mondo creano danni. Quindi, che fare?

1) REGOLA BASE: NON STRESSATE. Chi è in una fase maniacale o depressiva è già supermegaiperstressato di suo, non vi ci mettete anche voi. Inutile dire "stai calmo" o "tirati su": avessimo potuto farlo con le nostre forze, l'avremmo già fatto. Il punto è che proprio non possiamo. Il nostro cervello sta ballando una rumba scatenata con i neurotrasmettitori, sappiamo che voi non capite, ma dateci tregua.

2) CERCATE I MEDICI MIGLIORI. Chi soffre di DB ha necessità di essere monitorato COSTANTEMENTE. Una visita all'anno è ridicola, due possono andar bene dopo anni e anni di compenso (anche se io, dopo 8 anni di compenso, ne faccio una al mese), durante le crisi ne servono una o due alla settimana. Tenete conto

3) NON GIUDICATE E NON SPAVENTATEVI. Stiamo semplicemente mostrando quanto TUTTI HANNO DENTRO MA AVENDO AUTOREPRESSIONI (SuperIO) PERFETTAMENTE FUNZIONANTI NON LO DIMOSTRANO. Voi fareste la stessa cosa al nostro posto. Non siamo mostri e non siamo pazzi, siamo persone normali. Solo che i nostri freni inibitori sono andati a farsi benedire, e voi che li avete attivati vi spaventate. Ma parlare di morte, avere una rabbia immensa, parlare in ripa o troppo.... non è follia. Ripeto, al nostro posto, con la dopamina alle stelle e la serotonina in coma, fareste la stessa cosa.

4) CERCATE DI PROTEGGERCI MA CON CALMA. Le lezioni d'amore urlate non fanno bene a nessuno. In fase maniacale pensiamo di fare qualcosa di estremamente pericoloso? Distraetemi, fatemi fare qualcos'altro di interessante...tanto la nostra attenzione non regge più di 5 minuti. In fase depressiva penso al suicidio? Chiamate subito il 118 - NESSUNA IDEAZIONE SUICIDARIA VA PRESA ALLA LEGGERA. La maggior parte dei suicidi probabilmente sono bipolari in ciclo misto (abbastanza depresso da pensare alla morte, abbastanza maniacale da attuarla).

5) NON VERGOGNATEVI di avere un familiare che soffre di una malattia mentale. E' una malattia, non è contagiosa, non è un peccato, non è un'onta, un segreto terribile. E' una malattia che va curata.

6) SE POTETE, NON SPARITE DALLE NOSTRE VITE - soprattutto durante una crisi. Siamo già iperstressati di nostro, una perdita affettiva non fa che peggiorare la situazione. A dolore si somma dolore. Non è molto carino, non trovate? Ma certe accortezze, che dovrebbero essere la base di ogni umanità, oggi sono superpoteri, mi rendo conto.

7) dopo la crisi, il vostro amato/a ritornerà ad essere quello/a che amate. Certo, ci saranno strascichi pesanti, dovrà curarsi, dovrà magari affrontare i suoi fantasmi. Ma è sempre quello che avete amato, prima.

8) nel dubbio, chiedete sempre allo psichiatra o allo psicoterapeuta (o alla, rispettivamente) che segue il vostro familiare. Sono senza dubbio indicati a darvi i migliori suggerimenti.

domenica 19 maggio 2013

Dopo il ricovero e dopo la diagnosi: che fare?

A posteriori, mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata, nella sfortuna. Fortunata ad avere trovato medici eccezionali, soprattutto, fortunata a rispondere bene a certi farmaci, fortunata anche quando è sembrato che non lo fossi, fortunata ad avere una famiglia che mi avrebbe portato dall'altra parte del mondo per vedermi star bene, fortunata ad aver incontrato persone che non si sono approfittate del mio stato di debolezza ma mi hanno aiutato. Tralascio le brutture ("amici" che scompaiono, vicini di casa che smettono di salutare, etc.), che comunque ci sono state. Chissà, forse un giorno capirò che anche queste brutture sono state colpi di fortuna, e mi hanno evitato di continuare a frequentare persone non adatte a me. 

Certo, i miei angeli custodi devono aver fatto gli straordinari...me li immagino magrissimi, con tutte le calorie che gli avrò fatto consumare!

Dunque, siete appena stati dimessi dopo un ricovero e vi è arrivata questa mazzata sul collo: trattasi di disturbo bipolare. Oltre che quella sul collo, vi sarà arrivata probabilmente anche una mazzata farmacologica: gli antipsicotici (purtroppo da prendere nel caso di mania o ipomania, ma anche nel caso di grave depressione, perché quasi tutti gli antidepressivi, eccetto il Wellbutrin, possono causare a chi soffre di disturbo bipolare un viraggio maniacale) - non proprio delle mentine.

Ora, che fare?

1) Assolutamente: cercate un bravo psichiatria che vi segua costantemente. Talvolta la dimissione è: prenda questa cura, auguri, tanti saluti. A me successe. Tanti saluti? Non esiste....i dosaggi dei farmaci adatti ad una fase di emergenza non sono gli stessi da assumere nella fase di mantenimento, tutt'altro! Se non volete passare la vostra vita decisamente male (eufemismo che nasconde: se non volete trasformarvi in vegetali), cercate subito un bravo psichiatra - sia privato, sia in un centro di salute mentale pubblico.

2) Nei primi mesi, rassegnatevi a visite di controllo frequenti. A me capitò anche di andare due volte alla settimana, o tre. State prendendovi cura della vostra vita, prendete questo tempo da dedicare a voi stessi. Poi la frequenza diminuirà, assicurato

3) Siete certi della diagnosi? il punto 1) serve anche per avere una seconda opinione. Male non fa.

4) Siete certi che il farmaco che vi hanno dato sia il più adatto a voi? I medici non vi hanno mai visto, un ricovero medio dura una, al massimo due settimane, provano una molecola. Normale. Ne hanno tante, scelgono. Ma la molecola giusta non dovrebbe riempirvi di effetti collaterali, come acatinesia (necessità di camminare senza sosta - anche qui i miei angeli hanno lavorato, alle 5 del mattino ero già al parco), rigidità, torpore. Il farmaco giusto per voi placa i vostri eccessi senza causarvi altro - al più metterete su qualche chilo (ma meglio qualche chilo di troppo che l'inferno bipolare).

5) Quanto il vostro compenso sarà buono, potrete cercare uno psicoterapeuta. Non fatelo prima, sprechereste solo soldi. Non sareste in grado di affrontare una psicoterapia, mentre siete "fuori come dei picchi". Questo passo è opzionale: non tutti lo fanno, taluni prendono farmaci e basta. Io l'ho fatto, e mi è servito moltissimo. A dire il vero, questa strada mi ha ribaltato la vita. Di più: è stata la cosa migliore, per me stessa, che abbia mai fatto.

6) Soprattutto, non sentitevi dei condannati. Il DB oggi non è una condanna a vita o peggio. E' una malattia, che va curata nel migliore dei modi. E che, se curata nel migliore dei modi, permette di avere vite assolutamente "normali", serene e soddisfacenti.

PS: ricordate sempre che, in Italia, chi soffre di disturbo bipolare ha DIRITTO all'ESENZIONE TOTALE dal pagamento per visite psichiatriche, farmaci, analisi del sangue etc. Averlo non è complicato: uno psichiatra di un ospedale pubblico (non ricordo se anche del centro di salute mentale, ma potete accertarlo facilmente) riempirà un modulo, con questo modulo andate alla vostra ASL di zona e in pochi minuti avrete l'esenzione, valida due anni (cosa strana perché si tratta di un disturbo cronico, quindi non si capisce perché non debba essere "cronica" anche l'esenzione). Il che vi permetterà di avere visite psichiatriche GRATIS. Come scusante, quindi, avere pochi soldi non vale. ;-)

mercoledì 1 maggio 2013

Strategie di primavera

Compagni bipolari, sapete bene che i cambi di stagione per noi sono abbastanza duri da affrontare.
Ogni stagione porta con sé pericoli: in primavera, soprattutto ritorni di depressione o di mania, in estate campeggia la mania, in autunno la depressione, in inverno depressione o mania.
A seconda di come ognuno è fatto e come reagisce.

Ho passato primavere terribili. La natura si risvegliava, io mi spegnevo.
Giù negli abissi, chiusa in casa, a fuggire il tepore, il sole, le risate.

Grazie ai farmaci va meglio, ma lo spettro bipolare si fa sentire. Un mese e mezzo di pioggia quasi continua non ha aiutato: è difficile trovare positività e joie de vivre.

Questo lo sappiamo noi, e lo sa chi ci vive accanto.

Strategie se siete inclini alla depressione:
- monitorare costantemente il proprio umore;
- seguire con costanza le cure e, se lo ritenete il caso, sentire il vostro psichiatra per aggiustare la terapia;
- fate sport, se potete, state all'aria aperta, anche mezz'ora al giorno allontana la depressione;
- mantenetevi in "attivazione comportamentale": andate a lavorare, cercate di vedere gli amici, non chiudetevi in casa - non scatenate un circolo vizioso - meno fate, meno fareste.

Strategie se siete inclini alla mania:
- monitorare l'umore, il livello di energia, le ore di sonno: se avete troppa energia e dormite troppo poco, valutate con lo psichiatra di prendere un sonnifero o aumentare i farmaci - o avete voglia di passare le ferie estive in repartino? no grazie, vero?
- sfogate l'energia in eccesso con lo sport;
- ancora più che nel caso di depressione, affidatevi alle opinioni di chi vi circonda: partner, familiari - noi stiamo davvero bene in mania o ipomania, e rifiutiamo di sentirci dire "stai male", ma davvero c'è qualcosa che non va.

Nel frattempo, cerco di ricordarmi che tutto passa. Passeranno le difficoltà, passerà questo clima inglese, passeranno i giorni e il mio umore rivedrà la luce.