venerdì 16 agosto 2013

Malattia mentale - una condanna o una malattia?

Lo so, nella vita nessuno aveva progettato o progetta di ammalarsi, per di più di una malattia mentale, una malattia che va a incidere sulla nostra MENTE, sul nostro funzionamento mentale, quindi sociale, professionale, lavorativo, sentimentale.

Bene, è successo. Tralasciamo per il momento il perché, rischiamo di cadere ancor più in confusione.

Ma cosa è successo? Che ci siamo AMMALATI. Punto. Avete presente la bronchite, la polmonite, la frattura del piede, il diabete? Ecco, a noi è successa la stessa cosa. Ci siamo ammalati.

Perché non riusciamo ad affrontare la malattia mentale nello stesso modo in cui affrontiamo le altre malattie, acute o croniche che siano??

Per la vergogna? Lo stigma sociale? Perché rischiamo di perdere tanto, troppo? O per quali altri e personalissimi motivi?

Io potrei dire i miei, dato che ci sono passata, e per anni non mi sono capacitata di come potesse essermi successo qualcosa del genere. Come se fossi perennemente stupefatta.

Il risultato è stato che per anni non ho affrontato la questione nel modo che ritengo oggi giusto, ovvero CURANDOMI nel migliore dei modi.

Allora, sgombriamo il campo dagli equivoci. Non è una condanna. Non è una vergogna. Probabilmente non ve l'ha mandata Dio perché da bambini avete rubato la marmellata. E' successo, capita che i neurotrasmettitori smettano di funzionare in modo equilibrato. Non siete le sole persone al mondo, capita a tantissima gente, magari anche al vostro vicino di casa, o al vostro antipatico capoufficio. Succede.

Se non accettate di avere una malattia, non potrete neppure curarvi nel modo giusto. Questo è il rischio più grande che potrete correre. Ne avete voglia?